Il 29 aprile a Roma, presso il Tempio di Adriano, si è tenuto l’evento inaugurale delle celebrazioni per il Settantennale di Confcommercio-Imprese per l’Italia.
In questa occasione, attraverso allestimenti pensati in chiave moderna con grandi schermi led, la sala del Tempio di Adriano si è trasformata nel contenitore di settanta anni di storia, esperienza, impegno, emozioni che hanno caratterizzato l’attività della Confederazione dal 29 aprile del 1945, giorno della sua fondazione, ad oggi. Nel corso della serata, è stato trasmesso il video “Il lungo viaggio” che ha ripercorso, con foto storiche e contemporanee dell’archivio dei Fratelli Alinari, la storia del nostro Paese e delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti e il film “Una mano in più” che ha raccontato il valore economico e sociale delle realtà che Confcommercio rappresenta. Sono state inoltre, premiate due imprese associate che si sono distinte in questi settanta anni per innovazione e tradizione. Con il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, hanno partecipato esponenti del mondo della politica, delle istituzioni, dell’economia e del sistema confederale.
Nel suo intervento il presidente di Confcommercio ha sottolineato che “nei prossimi anni giocheremo in attacco per dimostrare che non siamo secondi a nessuno”. “Sentiamo la responsabilità di fare il nostro lavoro seriamente, dimostrando che i corpi intermedi – quelli che sono vivi e che funzionano – non sono la zavorra di questo Paese”. “Questo compleanno é una sfida”, ha quindi sottolineato: “giocare in attacco vuol dire aiutare le nostre imprese ad essere sempre un passo avanti”. “Lo dico chiaramente”, ha proseguito Sangalli: “noi non sentiamo alcuna nostalgia del passato, della Sala Verde e delle cerimonie della concertazione. Sentiamo però la responsabilità di portare la voce dei nostri imprenditori alla politica, al Governo, alle istituzioni. Senza i corpi intermedi, una società sana non sta in piedi, si impoverisce e si indebolisce nel tempo“. Come “70 anni fa, nel 1945, fra le macerie lasciate dalla guerra, i corpi intermedi sono stati tra le prime cose ad essere ricostruite ed esprimere la propria libertà di mettersi insieme, di rappresentare degli interessi e delle idee, di fare società, senza essere imprigionati nello schema corporativo, era allora un vero atto di ripartenza”, così “deve esserlo ancora oggi”. Sangalli ha quindi sottolineato l’orgoglio e la responsabilità di guardare sempre al futuro”, ricordando poi le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella: “tutti devono fare la loro parte per vincere la sfida e ammodernare il Paese“, ha detto il presidente della Repubblica.