Cucinare e ricevere ospiti per pranzi o cene presso la propria abitazione e dietro pagamento di un corrispettivo costituisce una concorrenza sleale nei confronti delle attività di somministrazione.
Nell’ultimo periodo molti organi di stampa stanno enfatizzando le attività dei cosiddetti “home restaurant” ossia di coloro che organizzano cene o pranzi presso la propria abitazione dietro pagamento di un corrispettivo specifico.
Tali attività si stanno diffondendo su tutto il territorio nazionale, sicuramente anche a causa del perdurare del periodo di profonda crisi che ci attanaglia, ma rischiano, se non contrastate immediatamente, di divenire un canale parallelo di offerta organizzata in forma palesemente illegale. Si è notato, infatti, che mentre nel passato esistevano pochi operatori che esercitavano nell’ambito della cerchia delle proprie conoscenze, ora l’abusivismo si è ”ingegnerizzato” con la nascita di associazioni o enti similari che raggruppano tali soggetti. Attualmente vengono principalmente pubblicizzate e veicolate su numerosi siti Web che, in molti casi, raccolgono in anticipo le prenotazioni ed i pagamenti delle prestazioni .
Per meglio comprendere il fenomeno FIPE Confcommercio Lecce ha redatto un elenco con alcuni degli adempimenti necessari e delle principali violazioni di legge poste in essere da chi adibisce abitazioni a Pubblici Esercizi:
• Somministrazione di cibi e bevande anche alcoliche senza autorizzazione (art 86 TULPS, art 64 D.Lgs. 59/2010);
• Comunicazione al Questore, in caso di circoli, ex comma 2 articolo 86 TULPS;
• Licenza UTF per prodotti alcolici (art. 29 D.lgs 504/1995);
• Mancato accertamento della sorvegliabilità dei locali (di competenza della autorità di PS per quelli posti a livello superiore a quello stradale);
• Violazione disposizioni urbanistiche e sulla destinazione di uso degli edifici;
• Assenza certificazione requisiti professionali e morali del titolare;
• Somministrazione di alimenti e bevande senza comunicazione alla autorità sanitaria;
• Assenza piano HACCP;
• Certificazione formazione dipendenti in materia igienico sanitaria;
• Nomina responsabile HACCP ed attestato del relativo corso;
• Inidoneità sanitaria attrezzature;
• Formazione sanitaria addetti;
• Iscrizione CCIAA;
• Iscrizione INPS titolare;
• Eventuale presenza lavoratori in nero;
• Esposizione cartelli divieto di fumare;
• Tabelle alcolemiche in caso di chiusura dopo le ore 24.00;
• Etilometro a disposizione dei clienti in caso di chiusura dopo le ore 24.00;
• Indicazione allergeni presenti nei prodotti somministrati;
• Abbonamento speciale RAI per TV o altro apparecchio diffusione musica;
• Versamenti diritti di autore e connessi SIAE ed SCF;
• Tracciabilità e rintracciabilità alimenti;
• Conformità impianti elettrici;
Si tratta, con ogni evidenza, di attività realizzate al di fuori di ogni regola e che devono essere oggetto di deciso contrasto, soprattutto a livello locale, segnalando alle autorità di controllo ciò che accade sul territorio di competenza.
Fipe Confcommercio Lecce, al fine di contrastare chi opera a livello nazionale, ha già provveduto ad allertare il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute e l’Agenzia delle Entrate.
Per svolgere al meglio azioni efficaci a tutela della ristorazione, inoltre, è stato predisposto dalla Federazione un documento che verrà trasmesso alle varie autorità territoriali (Comune, Questura, Polizia Locale, Forze dell’Ordine, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, ASL, Nas, Uffici periferici Ministero del Lavoro e INPS, Camera di Commercio, Procura della Repubblica, Agenzia delle Dogane) ogni qualvolta riceverà una segnalazione di presunta attività abusiva.
Al fine di mettere la Federazione nelle condizioni di compilare correttamente le segnalazioni da trasmettere alle autorità competenti, invita i propri Associati a far pervenire via fax al numero 0832/217221 o via mail all’indirizzo lecce@confcommercio.it (Ref. Colella Gianfranco – Rollo Eros):
Le generalità del o dei soggetti che effettuano la attività di “home restaurant”;
La riproduzione della pubblicità degli stessi soprattutto relativa alla offerta di prestazioni e di ogni altra utile indicazione.
Fipe Confcommercio Lecce sottolinea, inoltre, che negli esposti indirizzati agli organi preposti al controllo, sottoscritti e firmati dall’Associazione, non verranno riportate le generalità degli Associati che avranno segnalato le presunte attività abusive.